Ascolta, ascolta, ascolta…ti racconto un segreto! Io sono un sarto che ha creato un mantello magico…adesso ti svelo come ho fatto! In realtà, all’inizio, non sapevo nemmeno che si potessero creare vestiti incantati. Sono l’unico sarto del mio piccolo villaggio. Le persone vengono da me con le richieste più folli, e io le accontento sempre. Alcuni mi chiedono di fare dei bei cappotti per i loro cagnolini a due teste, altri mi chiedono di disegnare la galassia sui loro pantaloni. Siamo tutti strani, in un modo o nell’altro (un po’ come nella storia dell’ultimo ramo, che racconta la fuga delle persone uniche verso un pianeta dove essere strambi è normale). Un giorno, un bambino è entrato nel mio negozio e mi ha chiesto di fargli un mantello che potesse portargli fortuna, perché stava per intraprendere un viaggio molto lungo.
UNA RICHIESTA STRANA PER UN SARTO…
Gli ho chiesto come lo volesse, ma l’unica cosa che mi continuava a ripetere era che doveva portargli fortuna. Poco dopo, se ne è andato. Mi sono ritrovato con una commissione che dava libero sfogo alla mia fantasia. Non mi aveva detto di che materiale volesse il suo mantello, non mi aveva chiesto fare ricami particolari. Non sapevo nemmeno che colore di stoffa dovevo usare. Ormai, il mio negozio stava per chiudere, quindi sono tornato a casa ripromettendomi di pensarci di nuovo il mattino seguente. Ma…durante la notte…ho fatto un sogno davvero strano! Ho sognato il mantello, decorato perfettamente, fatto di una seta verde scuro. Non sapevo cosa mi stesse succedendo, ma il giorno dopo mi sono svegliato con una sensazione molto strana: non ero io a dover creare quel mantello.
Lo so, è strano da dire…ma ho ignorato quella sensazione fino a quando sono arrivato in negozio. Non appena ho aperto la porta, ho trovato la stoffa già pronta sul mio banco da lavoro. Chi poteva essere entrato? Non c’erano segni che mi facevano pensare che qualcuno avrebbe potuto forzare la porta. Era tutto in ordine. Tutto tranne quel pezzo di stoffa. Ho pensato che fosse strano, ma avevo una commissione, quindi mi sono messo all’opera. Ho iniziato come al solito, tratteggiando la forma di un mantello nella stoffa. Più lavoravo, più mi accorgevo che non stavo proprio pensando a cosa fare…era come se qualcuno, o qualcosa, uno scintillio nascosto, mi stesse muovendo la mano. Sentivo uno strano rumore nel mio orecchio destro, rumore di qualcosa che luccica. Era talmente flebile che riuscivo ad ignorarlo…fino al momento in cui ho provato a combatterlo.
IL TOCCO DELLA FORTUNA
Per un attimo, ho pensato di essere semplicemente distratto, ed ho cercato di disegnare un tratteggio nella direzione opposta a quella dove stava andando la mia mano. In quel momento, ho capito che c’era qualcosa di veramente strano. La mia mano era ferma. Non si muoveva. Più cercavo di muoverla, più rimaneva ferma. Ad un certo punto, non capendo ancora perché mi stesse succedendo una cosa del genere, mi sono un po’ arrabbiato. Ho dato uno strattone alla mia mano, e sono riuscito a muoverla nella direzione che volevo. Poi, ho subito notato che la mano mi stava forzando ad andare nella direzione giusta. Dunque, ho continuato a seguire quella direzione. Ma…era diverso. Ero più insicuro. Ho provato a farmi di nuovo guidare, ma più ci pensavo, più non funzionava.
Ho passato diversi giorni ad ordinare nuovi campioni della stoffa su cui stavo lavorando, perché non riuscivo a renderla unica come nel mio sogno. Dopo una settimana di lavoro, quel ragazzino è tornato nel mio negozio. “È pronto il mio mantello?“, mi ha chiesto. Gli ho detto tutta la verità. Mentre gli raccontavo del mio sogno, lui sorrideva. “Domani la mano tornerà a guidarti“, mi ha detto, strizzando l’occhiolino. Ho cominciato a sospettare che quel bambino fosse un mago. Insomma, era stato lui a commissionarmi quello speciale mantello…magari era stato lui a mandarmi il sogno. Quella notte, il sogno si è ripetuto. Il giorno dopo, avevo quella stessa sensazione. Quella stessa stoffa era di nuovo sul mio banco da lavoro. In quel momento, non ho provato a forzare la mia mano. Incredibilmente, il mantello era pronto in una sola giornata.
UNA SPIEGAZIONE INSOLITA…MA EMOZIONANTE!
Puntualmente, non appena ho finito il mantello, quel bambino si è presentato nuovamente alla mia porta. “Sei un bravo sarto, lo sai? È bellissimo“. “Sono contento che ti piaccia…insomma, non sapevo proprio come farlo, ma spero che ti porti fortuna nel tuo viaggio“, gli ho detto dolcemente. “Tu sapevi esattamente come farlo. Io porto fortuna alle persone, perché trasmetto loro la mia capacità di pensare con il cuore invece che con la testa. Per questo ti è venuto così bene questo mantello. Non ci hai pensato. L’hai creato direttamente dal tuo sogno“. Prima di salutare quel magnifico bimbo, gli ho chiesto come si chiamava: “Lucky“, mi ha risposto.
Da quando la mia sartoria ha prodotto quel mantello, la fortuna ha iniziato a girare nel mio villaggio come le foglie portate dal vento in autunno. Quando sono diventato sarto, mi sono ripromesso di rendere felici le persone. Quello che mi ha insegnato Lucky, è che non serve un grande sforzo per farlo. Ho iniziato a notare che, dopo qualche settimana, un altro bambino indossava quello stesso mantello. Poi, ha iniziato a girare sempre di più.
L’ha ricevuto anche mio figlio da un suo compagno di classe, che gli ha augurato buona fortuna per la verifica che aveva saltato la settimana prima, e che doveva recuperare. Ryan, mio figlio, ha indossato quel mantello durante la sua verifica, ed è andata benissimo! Dopo mesi di questo strano giro di fortuna, l’ho capito: quello che rendeva magico il mantello era la gentilezza delle persone che lo donavano.
Prendi anche tu un vestito o un giocattolo, e regalalo a qualcuno augurandogli buona fortuna! Se quel qualcuno è pronto a ricevere il tuo invito, succederanno magie! Buona fortuna! Ti voglio bene!
BUONANOTTE!