Ascolta, ascolta, ascolta…ti racconto un segreto! Piacere, mi chiamo Emma e sono una coltivatrice di sogni. Lo so, sembra strano da sentire, ma è quello che faccio. Oggi ti voglio proprio raccontare in che cosa consiste questo prezioso ruolo e che meravigliose avventure mi ha portata a vivere! Però la prima cosa che devi fare prima di ascoltare questa storia è andare nel tuo bel lettino, al calduccio, e prepararti ad entrare in un uragano di sorprese che questo racconto ti porterà! Allora, ripercorriamo queste meravigliose avventure insieme? Pronti, attenti, viaaa!
Vedi, io non sono nata su questo mondo, dove ho scoperto il campo di sogni, ma l’ho trovato, e da quando ci ho messo piede mi sono promessa che questa sarebbe diventata la mia seconda casa. E così è stato…ma torniamo un po’ indietro nel tempo! Io sono nata sulla Terra, e ho sempre pensato che avrei fatto delle cose grandi un giorno. La mia caratteristica principale è che sono testarda. Non mollo mai, qualunque cosa io voglia fare. Ma le sorprese capitano a tutti, e il modo in cui ho trovato il campo da cui sto creando adesso questa storia, è stato proprio una sorpresa bella grande!
Stavo giocando a nascondino con la mia mamma e il mio papà, e toccava a me andare a scovarli! Ho cominciato a girare intorno per il nostro grandissimo giardino. Ormai sapevo tutti i loro nascondigli preferiti! Ero convinta che avrei trovato la mia mamma dietro ad uno dei cespugli più grandi che avevamo, e il mio papà dentro ad un albero con una cavità incredibilmente profonda. Sono andata prima a cercare la mia mamma, ed eccola là, proprio dove mi aspettavo che fosse! Poi, insieme, siamo andate a cercare il mio papà…ed abbiamo fatto una scoperta incredibile!
All’interno di quella grandissima cavità nell’albero si era creato un portale! Pensavamo che fosse stato il papà, con qualche trucchetto da mago incredibile, a formarlo. Credevamo che lo avesse fatto solo per nascondersi meglio e farci uno scherzetto, quindi sono saltata in avanti e mi sono tuffata nel portale per fargli uno spavento. Ma…sono finita in un altro mondo! Un tempo, questo posto dove io coltivo i sogni era davvero brutto. Non appena ci ho messo piede, all’inizio avevo paura. Era tutto scuro, e il mio papà era lì ad aspettarmi…poi, ho avuto una sensazione: perché era così brutto questo posto? Doveva esserci un motivo, e io volevo trovarlo e risolvere la situazione!
Il mio papà mi ha abbracciata, e subito dopo è arrivata la mia mamma. Abbiamo cominciato a camminare in giro e abbiamo subito sentito la magia oscura. Questo mondo era soggetto ad una maledizione! Abbiamo cominciato a pensare come avremmo potuto rimediare, perché noi non avevamo poteri magici per contrastare la magia nera! Sì, il mio papà conosceva qualche trucchetto, ma nulla di potente abbastanza da rimediare a tutto quello che ci trovavamo attorno. Non appena abbiamo iniziato a pensare a come rendere questo luogo di nuovo bellissimo, ecco che è comparso uno stranissimo mostriciattolo che non avevo mai visto prima.
Si trattava di un essere peloso, abbastanza piccolo, sarà stato alto forse un metro! Il suo pelo era tutto blu, un blu quasi elettrico, e dalle sue mani uscivano delle unghie lunghissime. Sembrava avere proprio un brutto broncio. La mia mamma e il mio papà mi hanno spostata dietro di loro, per proteggermi. All’inizio avevamo tutti un po’ paura…e poi è successa una cosa strana: quello strano essere ha cominciato ad osservarci. Non capivamo bene cosa stesse facendo, ci girava intorno. Eravamo tutti un po’ confusi, e poi, con una vocina rauca e spezzata, quel mostriciattolo ha cominciato a parlare!
“E voi chi sareste? Che cosa ci fate qui? Questo mondo è MIO e di nessun altro!”…la mia mamma non ha esitato a rispondere: “Non vogliamo rubare il tuo mondo, siamo arrivati qui tramite un portale e ora abbiamo sentito una quantità impressionante di magia nera…vogliamo riuscire a mandarla via”. Il piccolo mostriciattolo si è messo a ridere, e poco dopo ha detto: “Ahahahah! Voi siete qui da cinque minuti e pretendete di dissolvere la magia oscura? Siete patetici! Io sono qui da duecento dannati anni, e ho provato tutti i tipi di incantesimi che conosco, ne ho inventati di nuovi, ma non funziona proprio niente! State solo perdendo il vostro tempo…”.
In quel momento ho capito che non era cattivo, ma semplicemente scoraggiato, arrabbiato. “Come ti chiami?”, gli ho chiesto. “E come mai ti dovrebbe interessare bambina mia?”…ho risposto sinceramente: “Perché io credo che ci sia una soluzione, e credo che se fossi un po’ più gentile potremmo trovarla insieme!”…mi sono accorta ben presto che non si aspettava la mia risposta. Ha capito che lo potevamo aiutare.
“Ebbene…il mio nome è Grindvid, e sono nato in questo mondo quando era bellissimo! Dopo, il campo dei sogni è morto a seguito di una maledizione che ha lanciato un orco cattivo…è da duecento anni che cerco un modo per far rinascere quel campo, era quello che teneva in vita tutto! Ma non so come fare!”, ha detto Grindvid, con una voce disperata. Alla fine è scoppiato a piangere e si è soffiato il naso in una foglia secca. Io mi sono avvicinata velocemente, e i miei genitori non sono riusciti ad afferrarmi. Gli ho dato un abbraccio. “Andrà tutto bene Grindvid, troveremo una soluzione insieme!”.
Lui mi ha guardata ed ha fatto un bel sorriso. I miei genitori erano sorpresi, ancora scettici, ma io sono nata con un sesto senso! Io sapevo sin dall’inizio che quel campo era troppo speciale per essere morto. Gli ho chiesto di accompagnarci a vederlo. Mentre camminavamo, mi ha raccontato che cosa faceva il campo dei sogni. Mi ha detto che quando era tutto fiorente c’erano moltissime creature come lui, e delle fate se ne prendevano cura. Quello che facevano era creare con i propri poteri delle piccole perle di magia e piantarle nel campo.
Piano piano, quelle perle crescevano e si moltiplicavano, diventando dei bellissimi fiori luminescenti. Quei fiori erano sogni, sogni che distribuivano la propria magia in tutto questo mondo, rendendolo bellissimo. Da quando l’orco malvagio ha lanciato la maledizione, quei fiorellini sono spariti, assieme alle fate e ai compagni di Grindvid. Solo lui è riuscito a salvarsi, perché quel giorno era in giro per commissioni nell’universo. È stato estremamente fortunato, ma quando è tornato a casa l’ha trovata distrutta. L’unico modo per sciogliere il maleficio è trovare quel maledetto orco, che è restato nel mondo per controllarne l’oscurità, e fare una battaglia con lui tra la magia bianca del suo avversario e la sua magia nera!
Grindvid non ci ha mai provato ad andare faccia a faccia con l’orco, perché ha sempre avuto paura che avrebbe fatto scomparire anche lui! Non appena siamo arrivati al campo dei sogni, abbiamo visto delle radici davvero fitte che lo ricoprivano. In quel momento, è successa la cosa più incredibile che sarebbe mai potuta accadere! Le mie mani si sono illuminate, e mi sono sentita invasa da una quantità di magia bianca incredibile. “Assolutamente no!”, ha subito detto la mia mamma, capendo al volo quello che volevo fare. Mi sono girata e ho preso tutti per mano…e abbiamo cominciato a volare!
Una corrente calda e molto forte ci ha spinti in quella che, infondo, sapevo essere la direzione giusta. Grindvid mi ha chiesto come avessi fatto, e mi ha detto che non aveva mai visto nulla del genere. Semplice: ho visto, tra le radici, il piccolo rimasuglio di un fiore di perle, spento, ma pur sempre magico. Se c’è una cosa che non mi è mai mancata è la capacità di sognare, e quindi quella piccola scintilla di magia che c’era in me ha interagito con quel poco di magia che era ancora rimasta nel fiore. Prima, era troppo stanco per continuare ad emanare i suoi poteri. Dentro di me, lo sapevo. I fiori di perle non erano morti, ma la maledizione li aveva soltanto stremati.
E poi eccoci lì, era il grande momento. L’orco era gigantesco, se non avessi avuto quella magia dentro di me mi avrebbe fatto paura. Ma non avevo paura. Infondo, avevo solo cinque anni. I miei genitori, grazie alla magia, hanno capito che io potevo farcela, e sono stati dietro di me, pronti a proteggermi in qualsiasi momento. L’orco ha guardato Grindvid prima di guardare me, ed era pronto a farlo scomparire. Io, però ho iniziato la lotta necessaria.
La magia è fuoriuscita dalle mie mani come se fosse stata sempre in me, come se non vedesse l’ora che arrivasse quel preciso momento. L’orco era sorpreso, colto all’improvviso, e non ha fatto in tempo a rispondere alla mia ondata di magia. Non appena il fascio di luce lo ha colpito, lui ha cominciato a disintegrarsi e tutta l’oscurità che aveva dentro, piano piano, è diventata luminosa, pura, e si è propagata per tutto il mondo.
Per un attimo mi sono sentita davvero male, in colpa…ma poi ho visto che era diventato piccolo piccolo, e non aveva più poteri magici in grado di compromettere l’universo. Tutta la magia bianca ha riportato in vita tutto: i fiori di perle, le fate, tutto. Era meraviglioso! Grindvid aveva degli occhietti che erano davvero a forma di cuore.
E poi le fate mi hanno chiesto di diventare una coltivatrice di sogni insieme a loro! Ogni giorno, prima che sorga il Sole, ci sediamo e ci teniamo tutte per mano. Ognuna di noi riesce a creare una perla ogni giorno. Aggiungiamo perle ai fiori già spuntati e piantiamo le perle nel grandissimo campo dei sogni; ci prendiamo cura, con amore dei fiori dei sogni, che ogni giorno, con amore, si prendono cura di questo mondo meraviglioso.
Tutti i giorni, torniamo anche a casa, torniamo sulla Terra, trovando di nuovo quel passaggio nell’albero gigantesco! Tu ricordati una cosa: quando ti prendi cura di qualcuno o qualcosa stai, anche senza accorgertene, creando magia. Non chiederti mai se hai dei poteri magici, perché la risposta è semplice ed è solo una: sì. Ti voglio bene!
BUONANOTTE!