UN GRIFONE CHE COSTRUÌ LE SUE ALI

Ascolta, ascolta, ascolta…ti racconto un segreto! Io sono un grifone…nato senza ali! E pensa un po’…le mie ali le ho costruite io! Oggi voglio raccontarti la mia storia, e di come sono arrivato, finalmente, a poter volare! Ma prima di farlo, vorrei chiederti di fare una cosa. Decidi tu quando lo farai…ma vorrei che tu incidessi nella terra, o nella sabbia, una storia che vorresti raccontare tu. Fallo con le dita, con un bastoncino, come vuoi. Quando lo avrai fatto, io sentirò la magia che si sprigiona dalla tua fantasia, e verrò a leggerla! Non vedo l’ora che arrivi quel momento! La mia storia inizia molto, molto tempo fa. Quando sono nato, non avevo proprio nemmeno mezza ala! I miei compagni e la mia famiglia lo hanno sempre accettato, mi hanno sempre fatto volare sulle loro schiene. Ma io avevo il grande, e credevo irrealizzabile, desiderio di avere ali mie…

LA SCOPERTA PIÙ GRANDE PER UN PICCOLO GRIFONE!

Quando ero piccolo chiedevo alla mia mamma di farmi fare voli di ore, e mi divertivo come un matto! Ad ogni modo, quando sono diventato un po’ più grande, ho iniziato a camminare tanto e a conoscere la foresta dal suo interno. Tutti gli altri grifoni vedevano sempre tutti gli alberi dall’alto, ma raramente scendevano. I nidi si trovano sugli alberi più alti. Io ho imparato ad arrampicarmi. Con il tempo, anche i miei compagni sono diventati curiosi, e ho iniziato ad accompagnarli nei posti più incantati del bosco. Mi sembrava di vedere dei bambini che vedono per la prima volta un fiore. Si soffermavano a guardare tutto. Un giorno, quando ormai erano diventati esperti tanto quanto me, abbiamo fatto una scommessa. Volevamo vedere chi avrebbe trovato il posto più strano nella foresta, e dovevamo portare con noi qualcosa che lo contraddistinguesse.

Un giorno in cui ero da solo nella foresta, in una giornata nebbiosa...
Un giorno in cui ero da solo nella foresta, in una giornata nebbiosa…

E la sfida iniziò! Ognuno di noi andò in una direzione diversa. All’inizio, era solo un gioco. Non pensavamo veramente che uno di noi avrebbe trovato qualcosa. Avevamo esplorato così tanto insieme che ormai notavamo ogni singola differenza. È iniziato tutto come una semplice passeggiata. Sono andato verso un laghetto che pensavo potesse essere diventato più scuro rispetto ai giorni scorsi. Non succede molto spesso che quel piccolo lago cambi colore, ma avevo notato che aveva iniziato ad avere delle piccole macchie più scure. Quando sono arrivato lì, sono rimasto senza parole! Non c’era più acqua! Come era potuto accadere? Il giorno prima era completamente pieno! Sono rimasto a guardarlo, cercando in giro dei segni che potesse farmi comprendere cosa fosse successo.

TRA SORPRESA E…SEGRETI NASCOSTI!

Penso che nessun grifone o qualunque altra creatura potrebbe non insospettirsi. Ci ho girato intorno, come se le pietre viste da vicino potessero darmi qualche risposta. Ma non c’era nessun tipo di indizio. Tutti i sassi che si trovano normalmente sul fondo del lago erano completamente asciutte, come se l’acqua non le avesse mai sfiorate. Sporgendomi un po’ di più, tuttavia, ho visto una cosa molto strana sul fondo: era una sostanza strana, non sembrava acqua. Era nera con dei riflessi viola. Con un po’ di coraggio, mi sono avvicinato. Senza nemmeno volerlo, sono scivolato e ho toccato quella sostanza. In meno di mezzo secondo, mi sono ritrovato nel luogo più strano che potessi immaginare. Era simile al bosco, ma era pieno zeppo di oggetti per costruire.

All’inizio ero, disorientato. Poi, ho visto un simpatico cucciolo bradipo…senza una zampetta. Gli ho chiesto come mai fosse finito lì, e mi ha detto che anche lui era finito in quella strana sostanza. Mi ha detto che ci ha messo un po’ a capirlo, ma ha trovato una scritta incisa su un albero che spiegava tutto. Il lago si prosciugava una volta ogni duecento anni. La strana sostanza ci aveva portati in un luogo speciale dove, con un po’ di ingegno, quelli che erano nati senza qualcosa che desiderano potevano fabbricarlo. “In questo caso, i fortunati siamo stati io e te, mio caro grifone“, ha detto il piccolo bradipo con una voce molto dolce. Non appena ho sentito questa spiegazione, il mio cuore si è illuminato. Io e il mio nuovo amico ci siamo subito messi all’opera.

ALI NUOVE, GRIFONE NUOVO!

Il piccolo bradipo sarà anche stato lento, ma aveva una mente geniale! Mettendo insieme le nostre idee, abbiamo iniziato a collaborare. Non ho idea di quanto siamo stati lì a progettare, provare dei progetti per la sua zampa e le mie ali, fallire, e provare di nuovo. Abbiamo completamente perso il concetto del tempo, di giorno e notte. Eravamo comunque nel bosco, quindi abbiamo mangiato insieme un bel po’ di mirtilli e piccole fragole. Ci siamo fatti proprio una bella scorpacciata! Tra tanti tentativi, una bella mangiata e una fantastica chiacchierata…il mio amico aveva una zampetta tutta nuova! Certo, si vedeva che era costruita con il legno, ma funzionava! Era il momento di provare le mie ali. All’inizio, ho fatto un po’ di fatica, ma piano piano…ho spiccato il volo! Non potevo crederci! Mi sono emozionato tantissimo!

Ho visto di nuovo quella sostanza, sospesa nell’aria. Passandoci attraverso, assieme al mio nuovo amico bradipo, mi sono ritrovato di nuovo nel lago…ma questa volta c’era l’acqua! Il segreto del laghetto aveva compiuto la sua missione. Mi sono di nuovo incamminato, e tutti i miei amici grifoni mi stavano aspettando, preoccupati. Mi sono tutti corsi incontro, e ho raccontato loro della mia avventura. Siamo tornati nel cielo insieme, e per la prima volta mi hanno visto volare! La mia mamma e il mio papà si sono messi a piangere di gioia!

Fidati, se mi fossi scoraggiato al primo tentativo che ho fallito non avrei mai volato in tutta la mia vita! Con il tempo, è successa una cosa che mai mi sarei aspettato! Più volavo, più le mie ali diventavano vere! Oggi, le mie ali sono fatte di vere piume! Ricordati di non arrenderti mai! Ti voglio bene!

BUONANOTTE!

Psst! Sai che c’è un bradipo che è andato nell’universo? Unisciti a me e scopri la sua storia!

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