Ascolta, ascolta, ascolta…ti racconto un segreto! Un piccolo scintillio, un miracolo, che puoi quasi toccare con le dita, si è liberato da una caverna magica. Ciao, io mi chiamo Franchetto, e sono un piccolo orsetto che vorrebbe tanto raccontarti la sua storia! Ma prima di farlo, vorrei tanto che tu mi facessi un favore: rannicchiati sotto le tue copertine, ed immagina che quello scintillio di cui ti ho parlato venga a trovarti, appoggiandosi sul tuo cuscino. Ecco, ora la magia è entrata nella tua stanza. Se ti concentri bene bene, senti la sua presenza, è come se le stelle fossero cadute sotto forma di polvere, scegliendo il tuo cuscino per riposare. Ora, chiudi gli occhietti e ascolta queste parole.
IL MIRACOLO DEL VILLAGGIO INCANTATO
In un villaggio lontano, immerso nella foresta, vivono dei peluche che si sono raggruppati, nell’attesa di sentire il richiamo del bambino giusto. Ogni volta che la notte cala sul villaggio, uno di noi viene scelto dalle stelle e compare in un negozio di giocattoli, dove lo aspetta, il giorno dopo, il bambino che lo stringerà forte. Io, ho sempre aspettato quel momento, un po’ impazientemente. Il giorno in cui è finalmente successo, me lo ricordo come se fosse ieri. Stavo camminando in mezzo al bosco, di notte, senza nessuna aspettativa. Stavo solo ammirando le stelle. Sono sempre bellissime. Ad uncerto punto, ho sentito una sensazione davvero strana. Ho cominciato a sentiere un formicolio sulla schiena, e poi ho cominciato ad alzarmi in aria!
In quel momento ho capito che era arrivato il mio turno. Piangevo di gioia, mentre mi dirigevo verso le stelle, e verso il mio bambino. Sono comparso in un negozio di giocattoli davvero molto piccolo. Di solito, dormo molto bene, ma quella notte non ho chiuso occhio. Non facevo che pensare al bambino o alla bambina che mi avrebbe voluto bene. Poi, nel bel mezzo della notte, ho notato che c’erano altri giocattoli che non riuscivano a dormire. Una piccola orsa, con un vestitino rosa cucito addosso, ha cominciato a sorridermi. Mi sono fatto avanti e le ho chiesto: “Ciao, io sono Franchetto, e tu come ti chiami?”, mentre lei mi guardava con quel sorriso un po’ timido. “Sono Lucilla”, ha sussurrato.
UN’AMICIZIA INASPETTATA
“Da quanto sei qui?”, ho continuato io. “Non lo so…alcune ore”. In quel momento mi si sono raddrizzate le orecchie! Ma come poteva essere possibile? Io non avevo mai visto Lucilla nel mio villaggio…insomma, ci conosciamo tutti, so già che domani tutti si accorgeranno che manco e faranno una festa per me. È così che abbiamo sempre fatto. Continuando a parlare con Lucilla ho capito che il mio non era l’unico villaggio di peluche che esisteva, e che ogni notte un peluche viene risucchiato dalle stelle per arrivare nelle braccia di un bambino. Non mi sono mai sentito così sorpreso. Abbiamo continuato a parlare tutta la notte. Il giorno dopo, sapevamo di doverci dividere, e quindi ci siamo salutati per bene.
Poi, è successa una cosa rivoluzionaria, che non avevo mai nemmeno pensato potesse essere una possibilità. Le voci nel mio villaggio dicevano che sarebbe arrivato un bambino con la propria mamma e il proprio papà, e il bambino ci avrebbe scelti. Ma…sono arrivati due signori anziani. E hanno preso sia me che Lucilla! Poco dopo, ci siamo ritrovati nelle braccia di una mamma! Eravamo il regalo per la sua bambina! Ora, tutto tornava. Prima di regalarci, a Lucilla hanno ricamato un nome sul vestitino: Emma. Era lei la bambina a cui eravamo destinati. Felicissimi di essere insieme, io e Lucilla abbiamo che la nostra piccolina arrivasse a stringerci. E abbiamo aspettato…aspettato…aspettato.
DOPO IL MIRACOLO, LA GRANDE ATTESA…
Mentre aspettavamo, io e la mia nuova amica abbiamo cominciato a raccontarci storie sui nostri villaggi. Lucilla veniva da un villaggio in cui ogni filo d’erba vicino alle casette era di un colore diverso. Letteralmente ogni colore dell’arcobaleno! Wow, io non riuscirei mai ad immaginarmi l’erba di un colore diverso dal verde. Io le ho subito raccontato di come ogni volta che uno di noi viene risucchiato dalle stelle, il giorno dopo facciamo una festa in onore del peluche che riceverà l’amore di un bambino. E un peluche viene scelto ogni giorno, quindi ogni giorno c’è una festa diversa in base a chi se ne è andato. E sì, certo, siamo anche un po’ tristi, ma per la maggior parte del tempo siamo felici.
Lucilla mi ha raccontato che nel suo villaggio veniva risucchiato dalle stelle un solo peluche al mese! Quindi, tutti i mesi c’era una grande attesa, tutti volevano sapere chi sarebbe stato il prossimo. E quando finalmente è toccato a Lucilla, tutti erano con lei e l’hanno vista partire verso le stelle. Tutti i peluche applaudivano, e gridavano di gioia. Tutte queste piccole storie, sono diventate una parte così grande delle nostre giornate che poi ci siamo resi conto che…stavamo aspettando ormai da un mese. Eravamo tutti e due felicissimi di esserci incontrati…ma dov’era Emma?
IL VERO MIRACOLO DEVE ANCORA ARRIVARE…
Allora, abbiamo iniziato ad ascoltare i discorsi della mamma e del papà della nostra bambina. Era come se parlassero un’altra lingua, non capivamo bene di che cosa stessero parlando. Poi, dopo un po’ di interpretazione, siamo arrivati alla conclusione che le stelle stavano prendendo una grossa decisione, e avevano bisogno di tempo prima di donarci Emma. Avevamo sentito di queste situazioni nei nostri rispettivi villaggi, leggende antichissime (dai tempi dei primissimi peluche) narravano di bambini che arrivavano dopo mesi. Prima di quel momento, pensavamo che fossero soltanto voci antiche, storielle in cui i peluche più piccoli volevano credere. Considerando che tutte quelle leggende per noi si sono rivelate essere realtà, abbiamo pensato anche alla voce più strana che girava in tutti e due i nostri villaggi.
Si diceva che quando nasce un bambino o una bambina con tanti sogni da realizzare, le stelle litigano e si tirano i capelli tra di loro per capire se veramente il peluche scelto possa essere quello adatto. La nostra bambina doveva essere una sognatrice nata, una sognatrice di quelle che a furia di sognare possono veramente far accadere qualunque magia. Quando poi abbiamo sentito che Emma è nata a marzo, due mesi prima di quando sarebbe dovuta nascere, abbiamo capito che c’era qualcosa di diverso. La nostra bambina ha scelto di nascere sotto le stelle del pesce, il segno dei sognatori. Questo spiegava tutto! I sogni vanno coltivati sin dai primi giorni, e le stelle avevano bisogno di capire se eravamo i peluche giusti per lei! Dovevamo darle tanta forza e tanto amore!
UNA DECISIONE DIFFICILE PER LE STELLE…
Un giorno, la mamma ci ha portati fuori dalla culla per prendere un po’ di aria, e abbiamo rivisto le stelle. Quando le abbiamo viste di nuovo, tutto è diventato chiaro come la Luna. Erano tante, una appiccicata all’altra, e ci sembrava quasi di sentirle parlare. E guardandole bene bene, all’inizio sembravano avere una strana forma…e poi abbiamo letto il nome della nostra bambina nelle stelle! Eravamo emozionati! Le stelle stavano parlando proprio di lei. Mentre aspettavamo, continuavamo a pensare che il momento era davvero sempre più vicino…e poi è finalmente arrivato! Ovviamente era più grande di noi, ma era piccina piccina! Praticamente le facevamo da copertina al pancino! Con il tempo, Emma è cresciuta, ed è diventata sempre più forte.
Insieme, abbiamo cambiato casa per ben due volte, ma nulla ci ha mai separati. Io e Lucilla siamo diventati vecchietti insieme, ed Emma ha dovuto tenerci al sicuro su uno scaffale. D’altronde, la mia pelle diventava sempre più fina, e a Lucilla si è strappato tutto il vestito. Poi, proprio quando ci sembrava che nient’altro potesse cambiare, durante una stupenda notte stellata, con la luna piena, qualcosa ci è sembrato strano. Abbiamo sentito quella sensazione come quando siamo stati risucchiati dalle stelle per la prima volta. Erano passati 24 anni…ma quella sensazione non si dimentica mai. Emma era nella stanza, e all’inizio non se ne è accorta. Poi, forse perché ci si stava illuminando il pancino, ha guardato verso di noi.
IL VERO MIRACOLO È L’AMORE
All’inizio, ha scosso la testa, sbattuto velocemente gli occhi. E poi abbiamo cominciato a volare verso la finestra, che era aperta. Per quanto completamente sorpresa ed incredula, Emma ha chiuso la finestra prima che uscissimo. Si è messa davanti a noi e ci ha presi lei, abbracciandoci. Avevamo sentito che a volte le stelle potevano riprendersi i peluche, quando avevano svolto il loro lavoro…ma Emma si è opposta. “Grazie Emma, anche noi vogliamo stare con te sempre e per sempre!”, ho detto spontaneamente. Lei ha spalancato gli occhi come faceva quando era bambina. E in quel momento ho realizzato. Mi aveva sentito! È una cosa più unica che rara! Anche se lei era un po’ sbalordita e titubante, abbiamo cominciato tutti a chiacchierare!
E da quel momento possiamo parlare. Non sai quanto sono eternamente felice…di questo piccolo miracolo all’ombra delle stelle! Ti voglio bene!
BUONANOTTE!
Psst! Sapevi che questo non è l’unico miracolo che è accaduto nell’universo? Io ho sentito di un altro miracolo di cui vorrei leggere la storia con te! Che ne dici?