Ascolta, ascolta, ascolta…ti racconto un segreto! Io sono il capitano dei folletti alati, e oggi voglio raccontarti la storia di come ci siamo tutti incontrati! Sai, tutto è cominciato molto, molto tempo fa. Ormai sono vecchio, non ricordo molte cose, ma questa me la ricordo proprio bene, limpida come l’acqua! Sono quelle cose che rimangono dentro per sempre. Mi ricordo ogni singolo dettaglio. Ma prima di raccontarti come sono diventato capitano dei folletti alati, ti devo chiedere un favore: per goderti bene questa storia, vai a coricati sotto le copertine ed abbraccia il tuo gioco preferito! Fidati di me, te la godrai molto meglio! Allora, siamo pronti a fare questo magnifico viaggio nel passato e scatenarci insieme? Sì? E allora, tre, due, uno…viaaa!
DA RAGAZZINO CHE HA PERSO LA VIA…A CAPITANO PER LA VITA!
Quando avevo quattordici anni ero molto vivace, e mi piaceva esplorare da solo ogni angolo del mondo. Ero un po’ tanto spavaldo, tanto che, un giorno, mi persi completamente nella foresta. Ho cercato di ritrovare la strada, di solito ce la facevo, ormai ero diventato bravo ad orientarmi. Ma…ho notato una cosa davvero molto insolita: ogni volta che pensavo di aver trovato la strada giusta, la foresta cambiava. Sembrava essere un labirinto in continuo cambiamento. Ho cominciato a temere che non avrei più trovato la strada. Proprio mentre mi stavo disperando, quello che pensavo essere uno strano uccellino ha catturato la mia attenzione. Per un attimo, mi sono dimenticato delle mie paure. Poi, mi sono visto comparire, di colpo, davanti agli occhi, un piccolo ometto con le ali! Rideva come un matto! Non me lo aspettavo, ho preso uno spavento, sono inciampato e sono svenuto!
Quando ho aperto gli occhi ho visto un folletto alato che stava leggendo un libro e facendo magie. Parlava in una lingua molto strana, l’unica cosa che capivo era la parola “capitano“. Sapevo che molto probabilmente non mi avrebbe capito, ma io ho comunque provato a parlare. “Ehm…scusa…“, ho detto con una voce abbastanza flebile. Il folletto non si è girato, ma avevo parlato molto piano, quindi ho dato per scontato che non mi avesse sentito. “Scusa, sei un folletto?“, ho chiesto ad alta voce. Quella piccola creatura si è girata verso di me. “Ciao, scusa se ti ho spaventato prima! Ma…è da tanto che ti stiamo aspettando! La tua mamma e il tuo papà sono già nel regno dei folletti. Sì caro mio, sono un folletto alato“.
TRA INCREDULITÀ ED AMMIRAZIONE…HO CAPITO LA VERITÀ
“Abbiamo bisogno del tuo aiuto! Un’antica leggenda ci ha svelato secoli fa che sarebbe arrivato un capitano, il primo umano che avremmo incontrato, a proteggerci e a guidarci. I nostri antenati avevano una figura simile, ma una maledizione lo ha fatto cadere in battaglia, mentre proteggeva i nostri avi da delle nuvole malvagie che ci hanno presi di mira dopo che non erano riuscite a distruggere un mondo di creature incantate. Le nuvole se ne sono andate, il nostro mondo è di nuovo bello, ma abbiamo bisogno di te, perché hai sempre avuto un grande coraggio, ed hai un potere che non devi sottovalutare. Hai il potere del capitano. È molto antico, e ne abbiamo una parte anche noi. Per questo stavo ridendo così tanto. Ero felice, perché finalmente ti ho riconosciuto. Le foreste che hai sentito il bisogno di esplorare erano una prova per farti dimostrare il tuo coraggio“.
Ero un po’ incredulo, ma mi ero sempre sentito diverso…sentivo di aver bisogno di proteggere qualcuno. Il ruolo di capitano mi calzava a pennello. Il folletto volante mi ha mostrato la via. Quella foresta era veramente magica. Cambiava molto spesso. Da quel momento in poi, io, la mia mamma e il mio papà abbiamo vissuto nel regno dei folletti, imparando tutti i tipi di magie possibili per proteggerli. Ma…soprattutto, ho avuto sempre tanto coraggio, perché sapevo di fare la cosa giusta! È un potere che, sono sicuro, nel tuo cuore, hai anche tu! Ti voglio bene!
BUONANOTTE!